La sfida tra Inter e Lecce si conclude con un 2-0 in favore dei nerazzurri, una vittoria che ha dimostrato la superiorità tecnica e tattica dei padroni di casa, ma anche la capacità del Lecce di tenere il campo con dignità, nonostante il divario qualitativo. Di seguito, un’analisi dettagliata degli aspetti chiave della partita.

Primo Tempo: L’Inter impone il ritmo

L’Inter inizia con il piede giusto, trovando il primo gol già al 5′ grazie a Matteo Darmian. L’azione nasce da un cross in profondità su cui Mehdi Taremi effettua una sponda aerea perfetta per Darmian, che insacca di testa da distanza ravvicinata. Questo episodio segna il tono della partita, con i nerazzurri che controllano il possesso e cercano spazi attraverso i loro terzini offensivi, Dimarco e Darmian.

Lecce, dal canto suo, ha faticato a trovare fluidità offensiva, limitandosi a sporadici tentativi di contropiede. Nikola Krstovic ha cercato di farsi spazio tra le linee difensive interiste, ma la manovra giallorossa è stata spesso interrotta dalle letture difensive di Bastoni e Pavard. Il Lecce è riuscito comunque a creare un paio di occasioni significative, con Ylber Ramadani che al 55′ ha provato un tiro dal limite, finito alto.

Cooling Break e Reazione Lecce

Nel primo tempo, con temperature elevate, si è reso necessario un cooling break intorno al 26′, una pausa che ha permesso a entrambe le squadre di riordinare le idee. L’Inter ha continuato a controllare il match attraverso un possesso palla paziente, ma Lecce, sfruttando la velocità di Lameck Banda e i movimenti di Nikola Krstovic, ha cercato di sfruttare qualche ripartenza.

Al 16′, un possibile episodio chiave: un sospetto tocco di mano in area dell’Inter ha portato il VAR a intervenire, ma il rigore non è stato concesso. Un momento che ha lasciato i giocatori leccesi visibilmente frustrati.

Secondo Tempo: L’Inter capitalizza

Nel secondo tempo, l’Inter ha consolidato il suo controllo sul match, nonostante Lecce abbia mostrato qualche segnale di reazione. La squadra di Inzaghi ha continuato a spingere sulle fasce, creando difficoltà costanti alla difesa avversaria. La rete che ha chiuso la partita è arrivata al 69′, con un rigore trasformato da Hakan Calhanoglu dopo una trattenuta di Kialonda Gaspar su Thuram. Calhanoglu ha piazzato il pallone vicino al palo destro, dove Falcone non ha potuto arrivare.

Da questo momento in poi, l’Inter ha gestito il vantaggio senza troppi rischi, mentre Lecce ha provato ad alzare il baricentro, ma senza trovare la precisione necessaria nell’ultimo passaggio. Yann Sommer, portiere dell’Inter, è stato chiamato a compiere un paio di interventi decisivi, come la parata su Krstovic al 67′.

Lecce: Buone intenzioni, ma poca concretezza

Lecce ha mostrato coraggio e intensità, ma ha faticato a rendersi pericolosa in maniera costante. Nonostante una buona organizzazione difensiva, è mancata la precisione negli ultimi 30 metri. La squadra di Gotti ha provato a sfondare soprattutto sulla sinistra con Banda e Dorgu, ma le giocate sono state spesso imprecise o neutralizzate dalla solida difesa dell’Inter.

Le sostituzioni, tra cui l’ingresso di Tete Morente e Berisha, non hanno cambiato l’inerzia del match, anche se proprio Berisha si è reso pericoloso con un tiro dalla distanza al 90+2, bloccato da Sommer.

Conclusioni

L’Inter si è dimostrata superiore sotto ogni aspetto, mantenendo il controllo del gioco e sfruttando le occasioni chiave per portarsi a casa i tre punti. Lecce, nonostante la sconfitta, ha dimostrato di poter competere contro squadre di alto livello, ma serve maggiore incisività negli ultimi metri per trasformare le buone intenzioni in risultati concreti.

MVP del Match: Matteo Darmian – Oltre al gol, ha dominato la fascia destra con costanza e qualità.

Prossimi Impegni: L’Inter conferma il suo buon stato di forma e si prepara ai prossimi impegni con fiducia, mentre Lecce dovrà lavorare sulla concretezza sotto porta per evitare altri passi falsi in futuro.